Persino per me che sono refrattaria a liste di buoni propositi, a bilanci di fine anno… è inevitabile guardare gli ultimi 12 mesi e vedere cosa è successo. Ho seminato? Ho raccolto? Ho distrutto?
Alla fine il 2014 sarà ricordato per l’anno degli addii.
Diversi per natura e per dolore… ma a febbraio ho dovuto scegliere di addormentare la mia amatissima Penny. La prova vivente che si può volere bene ad un animale senza capirlo. La prova vivente che un animale può davvero dimostrare amore anche senza leccarti le mani o scodinzolarti.
Poi anche la cricetina, ma era ormai ultracentenaria si è addormentata. La natura, la vita. Chi sceglie di avere un animale è preparato, o almeno crede di esserlo.
A marzo però, con l’arrivo di Luna e il ritorno di Mara dall’estero, ero felice. Mi pareva che gli anni del sentiero tortuoso e difficile che avevo alle spalle stessero finalmente dando segno di essere stati di grandissimo aiuto.
Poi, questo cosa incredibile, meravigliosa e imprevedibile che è la vita… ti sconvolge di colpo, rimescola le carte, e tu per terra… a raccogliere quelle rimasta, a cercare di rimettere in piedi un castello che non sarà mai piu’ uguale perchè qualcuno parte delle carte se le è portate via… senza chiedere, senza avvisare.
E dopo la disperazione, il ricadere in un buco profondo e buio, ecco che piano piano ci si accorge che c’è ancora vita fuori. Che ci sono le tue figlie, le persone che ti vogliono bene e un mondo tutto da scoprire.
Per un colpo di fortuna cambi anche sede di lavoro e torni “ a casa”, dove hai iniziato a lavorare, dove tutti ti conoscono per nome e conoscono i nomi delle tue figlie. Dove ti hanno visto sposarti, crescere una panciona enorme con tua figlia maggiore dentro… dove quelli che credevi per la maggior parte fossero solo “clienti” ti hanno abbracciata e baciata facendoti sentire davvero bene. Come se 15 anni di distacco quasi non si fossero sentiti.
Ma salutare prima di Natale due persone alle quali voglio molto molto bene, è stato davvero un dolore enorme.
Lo faccio qui, con voi che mi seguite: G. non ti dimenticherò mai per quanto ti sei sempre preoccupato per me. Felice se ero felice, e preoccupato se non stavo bene. E a te, zia T., non ho conosciuto persona più dolce e buona. Sorridente anche quando raccontavi di qualcosa che non andava bene. E cuoca meravigliosa… la tua essenza si trasmetteva a quello che cucinavi. Ricordo pranzi con tavolate di cugini a mangiare lessi, pearà, cacciagione, polente…. un abbraccio sorridendo… come facevi sempre tu.
Chiudere questo anno “degli addii”, non vuole dire che non abbia portato diverse cose buone.
Ad esempio una consapevolezza nuova delle mie emozioni. Una sorta di accettazioni, dopo anni di negazione. Mica poco…. Un rapporto più adulto con la mia figlia più grande, e un lasciar correre le cose di minor importanza.
E il 2015 come sarà? Un po’ di cosa ci metterò… e un po’ di quello che verrà!
Che caso…. oggi il mio papà compirebbe gli anni…. avrebbe una torta fatta in casa, dei regali, i bigliettini disegnati dai nipoti le cui voci (e grida e liti) riempirebbero l’atmosfera. E saresti ancora un bell’uomo come eri.