avrei dovuto scrivere non tutto lo “spiacevole” a dire il vero.
Qualche settimana fa, andando al lavoro (eh lo so capita tutto in quei 15 minuti pari a 6 km), ho quasi involontariamente investito un ciclista.
Per accedere al parcheggio si passa un incrocio con una bruttissima visuale. Io rallento sempre (da quando sono mamma sono molto prudente giuro), guardo lo specchio messo apposta per verificare chi arriva dalla strada laterale, non c’è nessuno e riparto.
Dallo specchietto e dalle grida che sento noto che un giovane uomo in bicicletta arrivava proprio da quella strada ed evidentemente aveva dovuto frenare per non venirmi addosso. Ma vi giuro, non l’avevo visto. O era così vicino al ciglio della strada che lo specchio non poteva inquadrarlo o proprio non l’ho visto io.
Io alzo una mano come per scusarmi (ed ero veramente dispiaciuta), lui prosegue per un’altra via e io vado a parcheggiare. Scendo dall’auto 30 secondi dopo l’accaduto e me lo trovo davanti. Lui un po’ agitato ma non aggressivo mi dice “Non mi hai visto vero?” Io: “guardi, non so come scusarmi ma assolutamente no, non l’ho vista” (che a me questo darsi tutti del tu sempre non piace…..per niente!!!!!!!!!!!). E lui “Devi stare più attenta!”. E io “guardi meno male non è successo niente. Le ripeto le mie scuse”. Lui va via.
Ora – fin qui – niente di che. Io proprio non l’ho visto. E comunque invito tutti i ciclisti che girano per i centri abitati alle 8 del mattino in inverno ad evitare vestiti grigetti-marroncini e magari usare una bici con fanale… così a scopo precauzionale. Poi se vogliono indossare una bella giacca rossa, arancio, gialla meglio!
Al parcheggio trovo sempre un uomo, extra-comunitario, potrebbe essere marocchino, tunisino… che vende fazzoletti, calze (a peso d’oro) o guadagna qualche euro indicando i posti liberi quando il parcheggio inizia a riempirsi. Lui mi saluta sempre e io ricambio scambiando 2 parole ma proprio 2, sul tempo, sul traffico, cose così.
Bene quest’uomo.. vedendo cosa succedeva si eraavvicinato alla mia auto e aveva assistito alla scena.
Quando sono rimasta sola mi ha guardato con aria interrogativa ed un impercettibile segno del capo come a chiedere cosa fosse successo. Io in brevissimo gli ho detto che all’incrocio sotto al parcheggio ero passata senza avere visto il ciclista, ma proprio non l’avevo visto. (Ero davvero mortificata perchè sono sempre attenta, mi fermo ai passaggi pedonali, attendo pazientemente che gli indecisi, i lumaconi, tutto il mondo faccia le sue manovre e fare male a qualcuno così… sarebbe stato troppo!)
Quest’uomo, con a tracolla la sua borsa di fazzoletti e calze, mi ha dato una leggerissima pacca su una spalla e ha biascicato qualcosa che doveva essere un “su, su, non è successo niente”.
Voi capite la “stranezza” di questa cosa (non è il termine adatto ma non me ne vengono altri ora)?
Si dovrebbe pensare (e così è) che anche lui ha dei sentimenti, che mi ha vista dispiaciuta, che mi saluta ogni mattina e ha avuto un gesto carino. Si dovrebbe………e invece perchè a me è sembrato straordinario (nel senso di fuori dall’ordinario)? Ho chiuso anch’io fuori dal mio mondo – anche se senza cattiveria - una parte dell’umanità che lo popola affibbiandole un’etichetta ed ora mi sorprendo se un nordafricano riesce a farmi sentire meglio dopo un piccolo intoppo come questo?
Voi cosa dite?