giovedì 4 agosto 2011

La panchina… di Fabrizio

 

 

E’ un po’ che non mi siedo con voi su questa panchina, ma non è che non succedano cose meritino un post… semplicemente deve venire il momento giusto.

 Le cose che scriverò sono vere… il nome del protagonista naturalmente no.

Nel paese dove lavoro c’è una struttura che ospita persone con vari deficit anche psichici. Alcune di queste possono uscire liberamente durante il giorno. Li vedi così vagare per le strade, strisciando i piedi, parlando al vento, curvi, persi nei loro pensieri  o seduti non sulle panchine ma sui marciapiedi, alle entrate dei bar (se glielo permettono), del Municipio, delle banche.

Io ho un amico tra questi. Si chiama Fabrizio (per finta), ha più o meno la mia età ma la testa di un ragazzino… a volte. Passa la giornata chiedendo qualche moneta che poi usa per bere il caffè o per comperarsi le sigarette. Sembra un po’ un gigante buono… cammina incerto quasi sempre su delle ciabatte, le sue dita sono ricurve, quasi paralizzate… mi aspetta al pomeriggio sulla porta della banca… parte chiedendo “Cristina.. ascolta… dammi 2 euro”, allora lì inizia il gioco…”No 2 euro… ma scherzi… ti ho dato qualcosa anche ieri…” alla fine si patteggia… dipende. Se devo stare assente sto più abbondante, se è lunedì  e mi aspetta tutta la settimana cerco di giocare al ribasso. Io in compenso gli ho chiesto di procurarmi dei santini del Papa (non per me!) e lui è da 6 mesi che dice che li ha pronti in camera…. ma non li ho ancora visti!

I responsabili della struttura ed anche alcuni tra i miei colleghi dicono che non bisognerebbe, che hanno tutto quello di cui hanno bisogno all’istituto, che fanno male i caffè e le sigarette. Io penso invece che la vita gli abbia già fatto così male che le sigarette non potranno fargliene di più.

A volte mi viene incontro piangendo… magari qualcuno lo ha ripreso all’istituto o qualcuno lo ha preso in giro. Allora mi fermo con lui, gli parlo, lo rassicuro. Ma dura un attimo……. poi ricomincia a chiedere i soliti 2 euro e riprende la routine.

Qualche pomeriggio fa sono arrivata in anticipo e mi sono seduta sui gradini con lui, mi ha raccontato che forse venivano dei parenti a trovarlo allora mi sono raccomandata che si vestisse bene, che si facesse la barba… Poi quando ha ricominciato a chiedere i soldi gli ho chiesto quanti ne avesse in tasca, lui ha fatto una risata roca, profonda… e mi ha risposto in dialetto “ ‘na bruscà”, che in italiano potrebbe essere “una manata piena” circa. Io ho riso con lui e gli ho chiesto se potevo stare lì seduta fuori invece di entrare a lavorare.

Ma il massimo è successo questo inverno quando me lo sono trovato davanti all’auto all’improvviso, in mezzo alla strada, mentre andavo al parcheggio  e per un pelo non lo investivo. Allora ho tirato giù il finestrino e gli ho gridato “Fabrizio, stai da una parte! Ti tirano sotto!!”, lui si è fermato, lentamente si è girato e mi ha visto. Ha sorriso e mi ha detto “Guarda chi c’è… la Cristina… poverina”. Ecco per lui io sono la Cristina la poverina e forse  nella sua “realtà” la poverina sono davvero io….. che ho tutto. O almeno a vedermi dovrebbe essere così. Lui dice poverina a me, che sono sana, ho una famiglia, una bella casa, perfino un bel lavoro! Non vi da’ da pensare…….. a me si.

E allora grazie Fabrizio, per continuare a chiamarmi Cristina la poverina e per avermi detto mercoledì “Seto Cristina che te voi ben” (Sai Cristina che ti voglio bene)… naturalmente dopo i 2 euro!!!

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7 commenti:

  1. Questo post mi piace tantissimo, il tuo racconto è emozionante,mentre lo leggevo, ho visto Fabrizio seduto con te sui gradini e ho letto nei suoi occhi la felicità di sapere che con te può comunicare.

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  2. bellissimo Cri grazie di averlo pubblicato............
    e ql.che ti ha detto da da pensare eccome........

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  3. Grazie per aver condiviso questa tua amicizia particolare :)

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  4. Grazie Cris,sai trasmettere davvero bene le tue impresioni e sentimenti,sono sicura che se vivessimo più vicino ,saremmo state buone amiche con tanto di chiachiere e risate.Intanto,e se lontane,ti voglio bene anch'io!!!

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  5. Bellissimo racconto Cristina!!!
    Sono volontaria presso una mensa di "senza fissa dimora" dove ci son tanti Fabrizio ed anche a me e' capitato di sentirmi cosi,come e'successo a te,ed un loro sguardo o un loro grazie biascicato tra i denti mi rende felice piu' di tante altre cose...
    Ciao ti voglio bene!!!!
    Gio'

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  6. L'altro giorno avevo letto questo post in velocità e mi ero proposta di commentarlo prima o poi.. ti ringrazio per quello che hai scritto e che hai voluto trasmettere!! Un bacione lili

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