venerdì 13 aprile 2012

venerdì del libro

LIBRO
Sono un po’ incostante… è che arriva il venerdì e ho mille cose per la testa, la settimana alle spalle e… comunque. Avevo scritto che avrei postato una cosa diversa da un libro per bambini… certo che il cambiamento è importante.
Questo è un libro molto interessante che sto leggendo ma è da assumere a piccole dosi.
Consigliato a chi conosce la psicoterapia, per averla fatta in un senso o nell’altro, o la psicologia seria.
Parla del dramma, appunto, del bambino che diventato adulto è costretto a fare i conti con la “dote” che si è portato dietro dall’infanzia. E questo lo porta a ricercare il suo vero “sé”.
In pochissime parole (assolutamente non esaustive): l’autrice sostiene che per ogni bambino è essenziale venire amato per quello che realmente è. Questo gli permetterà uno sviluppo sereno.  Ma se, a loro volta, i  genitori sono cresciuti senza affetti o senza un reale “dialogo affettivo” con i propri genitori, non potranno contribuire ad una crescita serena dei propri figli.
Non c’è da spaventarsi. Siamo quello ci hanno insegnato e dato i nostri genitori. Nel bene e nel male. Ma noi – oggi – abbiamo gli strumenti per capire se e dove qualcosa non ha funzionato ed evitare di ripetere gli stessi errori o di ribaltarli sui nostri figli.
Citazione dal testo:
Non possiamo cambiare neppure una virgola del nostro passato, né cancellare i danni che ci furono inflitti nell'infanzia. Possiamo però cambiare noi stessi,"riparare i guasti", riacquisire la nostra integrità perduta. Possiamo far questo nel momento in cui decidiamo di osservare più da vicino le conoscenze che riguardano gli eventi passati e che sono memorizzate nel nostro corpo, per accostarle alla nostra coscienza. Si tratta indubbiamente di una strada impervia, ma è l'unica che ci dia la possibilità di abbandonare infine la prigione invisibile - e tuttavia così crudele - dell'infanzia e di trasformarci, da vittime inconsapevoli del passato, in individui responsabili che conoscono la propria storia e hanno imparato a convivere con essa.

Il venerdì del libro è un’idea di PAOLA.

7 commenti:

  1. ...mi sa che sto libro lo leggerò...mi incuriosisce! Non sono una psicologa, tuttaltro, ma sono stata in analisi sia dallo psichiatra che dalla psicologa e mi hanno aperto un mondo! Chissà se un piccolo mondo riuscirò ad aprirlo anche io ai miei figli! Grazie!
    ciao ciao Fra

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    1. Allora devi leggerlo!! Se lo finisco te lo presto volentieri.

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  2. Libro importante e imprescindibile, dovrebbe leggerlo ogni genitore, anzi dovrebberlo leggerlo proprio tutti. I libri di Alice Miller sono necessari: per comprendere, per crescere davvero, per essere persone consapevoli e realmente libere.

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    1. Ho letto la tua risposta "da me".
      Posso convenire che ci voglia predisposizione per certe letture, ma credo anche ci si arrivi solo al momento giusto per affrontarle (perché sono impegnative), quando cioè si sente l'esigenza di focalizzare alcune cose. Effettivamente non lo regalerei a chiunque (io praticamente regalo solo libri), ma l'ho consigliato spesso e sempre ha fatto bene leggerlo. Anche se è una lettura impegnativa, che dovrebbero forse seguire ad altre, continuo a credere che ogni genitore dovrebbe leggerlo, quando si sente pronto, anche se comprendo il tuo punto di vista.

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  3. Scopro casualmente questo post e mi accodo anche se in ritardo. Intorno a questo libro, ed a tutti i libri della Miller ci sono diverse considerazioni da fare, tra l'altro piuttosto complesse ed articolate. Sono convinta che alla lettura di questo genere di libri non si giunga mai o quasi in modo casuale. Ci si arriva in quanto tappa di un preciso percorso di crescita ed evoluzione personale che a mio avviso sarebbe auspicabile preceda il fatto di diventare genitori, per prendere poco per volta (ci vuole molto tempo e coraggio) consapevolezza di certe dinamiche. Sono libri difficili e faticosi per il lavoro di metabolizzazione ed elaborazione che impongono. Sono d'accordo con Cì quando afferma che ogni genitore dovrebbe leggerli, ma credo si tratti di libri che dovrebbero essere letti con gli occhi di figlio, ferito, maltrattato, deriso prima ancora che con gli occhi di genitore.
    Un caro saluto,
    Michela

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  4. Ciao,
    questo libro l'ho letto all'università per un corso di pedagogia generale. Devo dire che all'inizio non mi aveva enstusiasmato granchè, ma a distanza di anni riprendendolo in mano mi sono ricreduta. E' un testo complesso e mi ritrovo nel commento di Michela che sottolinea come una lettura "da figlio" possa essere molto utile.
    Un bacio e buon fine settimana

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  5. Il libro mi incuriosisce molto ma in questo periodo sono più per letture leggere e disimpegnate anche perchè ho così poco tempo da dedicare ai libri che rischierei di gettare la spugna in fretta!

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