giovedì 15 agosto 2013

Una panchina “salvavite”


la panchina

Un titolone vero? ma se troverete 5 minuti per sedervi sulla mia panchina a leggere capirete che (purtroppo o per fortuna) questo è vero.
Premetto che sono mesi che devo fare questo post, mesi che ho in borsa una fotocopia fornita dalla mamma di un alunno della scuola che frequenta Alice che parla di questo argomento: le MANOVRE DI DISOSTRUZIONE PEDIATRICA.
 
Stasera alla Tv, a Superquark, c’era proprio un servizio su questo argomento, importantissimo e sul lavoro di diffusione di queste manovre a cura del dottor Marco Squicciarini e quindi ho dovuto decidermi. Dovuto, perchè, come vi dirò in seguito per me e per la mia famiglia è un argomento che riporta ricordi molto “pesanti”.
 
E’ capitato a tutti di trovarsi davanti a un bambino o un adulto con qualcosa che si è bloccato nelle vie respiratorie, un boccone, un rigurgito di latte o peggio… un piccolo oggetto. Nella maggior parte dei casi tutto si risolve con un grande spavento… ma a volte le cose si fanno molto molto serie. Fino a conseguenze terribili. Esistono però delle cose che possiamo imparare per provare a sbloccare la situazione facendo le cose giuste ma soprattutto evitando di fare delle cose assolutamente pericolose anche se istintive. 
Il sito da visitare è questo: http://www.manovredisostruzionepediatriche.com/
 
Il dottor Squicciarini sta portando avanti un’opera di informazione presso scuole, enti, comunità, per diffondere queste semplici nozioni che possono però davvero salvare delle vite.
 
Vi invito DAVVERO a visitare il sito, c’é la possibilità di avere del materiale (opuscoli, CD) utilissimo a tutti indistintamente. Fatelo anche se non avete bambini, anche se pensate di sapere già cosa fare, anche se credete che la possibilità che capiti a voi o a qualcuno vicino sia remota. Perchè questo non è VERO.
 
Alla mia famiglia è successo. Ad Alice è successo all’età di 23 mesi.
 
Per questo io ci tengo moltissimo. Per motivi diversi dalla nostra conoscenza di queste manovre Alice ora è con noi, ma il 16 giugno del 2006 ha ingoiato una forcina per capelli in metallo con un fiorellino.
 
Io vorrei evitare la cronistoria angosciante di quella sera, della notte e degli 8 giorni seguenti… dei primi terribili momenti… del grido di mio marito quando nostra figlia ha ingoiato la molletta (che sfido chiunque a mandare giù! lunga 5 cm con un fiorellino di 1 cm di diametro), dell’altra mia figlia che chiamava il 118. In realtà io avevo letto qualcosa al riguardo… e ho tentato una mezza manovra evidentemente non troppo efficace… poi mio marito ha fatto quello che NON bisogna fare e cioè tentare di estrarla con le dita… fatto si è che per fortuna mia figlia piangeva e urlava (credo più per le nostre grida che per altro) e respirava naturalmente e questo mi ha un minimo… dico un minimo, fatto sperare.
 
Poi è stata tutta un’attesa… prima l’ambulanza, poi un’altra più attrezzata… poi al Pronto Soccorso (tutte le brutte parole che conoscete rivolgetele pure a qualcuno che quella sera ci ha fatto aspettare quasi 2 ore per una radiografia leggermente urgente… lasciandoci in coda rispetto a persone con diagnosi assolutamente meno serie e che si erano offerte di lasciarci il posto per le radiografie), poi al tentativo di recuperare l’oggetto in endoscopia… ore eterne. Dopo 5 ore di ospedale mi hanno restituito la mia piccolina anestetizzata e con la molletta ancora in pancia perchè i due tentativi erano falliti e l’oggetto era sceso in “sede digiunale”. Era avvolta in un telo da sala operatoria verde ricordo, erano le 3 di notte… ci hanno portato in reparto e per rassicurarci ci dicevano “vedrete che domani esce naturalmente..”. Ma loro non conoscevano il metabolismo di mia figlia mentre noi si.
 
E per chiudere questo resoconto velocemente, dopo 8 giorni di attesa (di clisteri…) ma soprattutto di paura che questa molletta, che aveva anche degli spigolini appuntiti, potesse danneggiare qualche organo o tessuto all’interno o  si bloccasse in un punto dell’intestino dove questo si restringe o fa un’ansa particolarmente stretta… (sinceramente non ricordo)… ebbene la molletta è uscita per l’unica via possibile a quel punto… ed evitando l’intervento chirurgico che ormai era quasi scontato.
 
MAI scorderò l’espressione di mio marito, che aveva ispezionato l’ennesimo pannolino, con le lacrime agli occhi e la molletta in mano che mi gridava “è uscita!!”
 
A noi è andata bene…alla fine. Ma non perchè all’epoca fossimo preparati, fortuna, destino, io non ve lo so dire… però adesso io so cosa si deve e cosa non si deve fare. E credo tutti noi dovremmo saperlo.
 
Certo la conoscenza di tutte la manovre mediche di emergenza non ci da’ certezze scritte… ma almeno sapremo come è giusto agire.

Vi lascio anche questo link, i video sono ben fatti:
http://www.happyfamilyonlus.it/component/allvideoshare/video/latest/disostruzione-bambino.html
 
Per questo ho scelto di raccontare (parte di) quello che ci è successo. In realtà è un avvenimento molto intimo che ha lasciato un segno in tutti noi 4, anche in Alice che era così piccola. Se lo leggete è perché la volontà che a nessuno capiti o di limitare le conseguenze è più forte di quella di preservare la  privacy della mia famiglia in quel frangente.
 
 

17 commenti:

  1. Che terribile esperienza avete vissuto! Per fortuna senza conseguenze! Chissà che spavento e che ansia dopo... Io sono venuta a conoscenza di queste manovre perchè Gaia da piccolissima è stata ricoverata in ospedale (x un altro motivo) e ce le hanno spiegate. Penso che il dottore faccia un ottimo lavoro a divulgarle, ma penso anche che dovrebbero farle vedere ai corsi pre-parto o subito dopo il parto, in ospedale! È davvero troppo importante!!! Un bacio

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    1. Hai proprio ragione.. invece di tante nozioni superflue.. queste sarebbero proprio utili!

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  2. Caspita Cristina, non ho parole, grazie per aver voluto condividere con noi questo avvenimento per spronare le persone ad approfondire l'argomento.
    Sono felicissima che tutto si sia concluso nel migliore dei modi, anche se non posso pensare a cosa avete passato in quei giorni, e...che bella famiglia siete!!!!
    Gio'

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  3. ed eccomi qui in lacrime dal ritrovamento nel pannolino..condivido nella speranza che non debba mai servire.
    <3

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  4. deve essere stata un'esperienza terribile.... ma che per fortuna si è conclusa bene. Concordo pienamente: tutti noi dovremmo sapere come comportarci in quei momenti, che tipo di manovre mettere in atto e cosa evitare! :)
    Un abbraccio
    Clelia

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  5. carissima, non dev'essere stato un periodo facile quello che hai raccontato... ma sono contenta che ora lo possiate raccontare tutti insieme.. hai perfettamente ragione nel dire che non si conosce mai abbastanza sull'argomento...io stessa non ho idea di come muovermi in una situazione simile e spero di non trovarmici mai. Ma nel frattempo mi informo. Grazie di questo post

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  6. Grazie per aver voluto ricordare e condividere questo momento. Sono felice che tutto si sia risolto nel migliore dei modi. Se questi argomenti fossero maggiormente portati a conoscenza si eviterebbero di certo situazioni, e spesso anche tragedie, che segnano in maniera indelebile. Anni fa la figlia di una mia vicina di casa morì soffocata per aver ingoiato un palloncino. Chissà forse se avessero saputo cosa fare, ora sarebbe ancora tra noi!

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  7. sono momenti tremendi sapere come affrontare indispensabile! Grazie!

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  8. sono momenti tremendi sapere come affrontare indispensabile! Grazie!

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  9. Grazie di aver condiviso questa brutta esperienza! Andrò sul sito a informarmi meglio!

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  10. Mamma mia Cri!! Vi siete presi un bello spaghetto!!! Mi è venuta la pelle d'oca a leggere il tuo post! Da mesi mi propongo di frenquentare un corso di primo soccorso pediatrico... Lo devo assolutamente fare! Grazie per aver condiviso!
    Baci

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  11. Grazie x aver condiviso Cri... a me con Sophia era capitato(ben meno grave di Alice) col pane...un grande spavento e x fortuna ero riuscita a farglielo buttar fuori, quindi non oso immaginare quello che avete provato voi.
    ho guardato il video e mi guarderò anche meglio il sito.
    un abbraccio. Glen

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  12. Grazie x aver condiviso, chissà che non sia utile ad altre mamme. A me è successo con Elisa, era una bimba che mangiava velocemente e in gran quantità il suo problema era la valvola tra esofago e stomaco che non si chiudeva e oltre ai rigurgito gli provocava apnea. Apriva la bocca come se volesse piangere ma non ci riusciva e si vedevano le labbra che iniziavano a diventare viola. il mio pediatra privato mi ha insegnato a buttarla a testa in giù in modo che si chiudesse la valvola e lo spavento (credo) la faceva così riprendere fiato e finalmente piangere. Ricordo che la mia mamma tremava a stare sola con lei x paura che succedesse qualcosa, x fortuna questi problemi capitavano solo dopo la poppata ed è pian piano sparita quando a 4 mesi, quindi prima del normale, abbiamo iniziato ad aggiungere farina di tapioca al latte in modo che la pappa fosse un briciolo più densa.

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  13. molto interessante questo post anche se si spera di non imbattersi mai in qst situazioni, ho visto anche io quella trasmissione ma un pezzo x cui mi sono persa qsr servizio.

    ti ringrazio che sei passata al compleanno del mio blog....ora ho aggiornato con la soluzione, a presto cara amica. ciao e buona domenica!

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  14. E' un racconto estremamente angosciante anche cosi, edulcorato e sapendo a priori che è finita bene :( mi dispiace...però si, hai ragione, bisogna sapere esattamente cosa fare in certe situazioni. Ho visto anche io quella puntata di SuperQuark :)

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Chi passa di qui scrive...(purtroppo ho dovuto togliere la possibilità per gli anonimi a causa di troppo spam...)